The Sound of Silence: contro la violenza di genere.
A cura di Dott.ssa Martina Pinaroli, Pedagogista, Educatrice e Formatrice.
Questo articolo è dedicato a te: a te che stai leggendo. Direttamente o meno, potresti essere statə coinvoltə in relazioni o situazioni che riguardano le violenze di genere.
A te: che chiunque tu sia, potresti fare la differenza. Per te e per qualcun altrə.
A te: per ricordarti che sono i piccoli gesti quotidiani e i grandi atti di coraggio a cambiare il mondo.
“Sei pazza.”
“Quello che dici non ha alcun senso.”
“È a causa tua che io agisco così, è solo colpa tua.”
Sono solo alcune, tra le mille parole che ti vengono scagliate addosso quando sei dentro una relazione violenta, che spesso, stanno alla base delle violenze di genere. Cosa intendiamo con questo termine?
"Ai fini della presente Dichiarazione l'espressione "violenza contro le donne" significa ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata."
Art. 1 della dichiarazione Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne
Spesso le parole lasciano lividi, a volte quasi peggiori di quelli causati dai colpi: perché non si vedono.
E quando tutto passa, rimane il silenzio.
Quel silenzio però, ha un suono. Un suono assordante.
La violenza psicologica, per esempio, è una forma di abuso subdola e silenziosa, spesso difficile da riconoscere ma estremamente diffusa, più di quanto si possa immaginare.
È impossibile stia succedendo proprio a me.
E invece sì: potrebbe succedere anche a te. O potrebbe succedere a tua figlia. E a tua sorella. E alla tua vicina di casa. All’insegnante dei tuoi figli. Alla tua amica. Alla tua sindaca. Alla tua cantante preferita. Questo perchè siamo immersi in una società che ancora vede una grande disparità tra uomo e donna, e le conseguenze che ne derivano.
Quanti e quali tipi di violenze di genere?
Esistono molteplici forme di violenza di genere, ognuna con un impatto devastante sulla vita delle persone coinvolte.Tra queste, la violenza fisica è forse la più riconoscibile, poiché comporta atti di aggressione che lasciano segni evidenti sul corpo. Tuttavia, non è detto che sia sempre facile riconoscere il meccanismo di violenza, sia da parte della vittima che di chi le sta intorno, poiché spesso le vittime tendono a nascondere o giustificare gli abusi, e i segni esterni potrebbero non essere sufficienti a rivelare l'intensità del dolore psicologico subito. La violenza sessuale include qualsiasi atto non consensuale, dalle molestie fino allo stupro, mirato a dominare la vittima attraverso la coercizione fisica o psicologica. La violenza economica si manifesta attraverso il controllo delle risorse economiche, impedendo alla vittima di ottenere un'indipendenza finanziaria. Più recente, ma altrettanto pericolosa, è la violenza digitale, che si attua tramite stalking, diffamazione, e la condivisione non consensuale di informazioni private sui social media o altre piattaforme online.
Tra tutte queste forme, la violenza psicologica è spesso la più difficile da individuare. Si tratta di un abuso sottile e manipolatorio che mina l’autostima e il benessere emotivo della vittima, utilizzando tattiche come l'umiliazione, la svalutazione, i ricatti, il senso di colpa, le minacce e l’isolamento. Proprio perché non lascia segni visibili, può rimanere nascosta per anni, rendendo complicato per chi ne è vittima riconoscere di essere in una situazione di abuso. A differenza della violenza fisica, la violenza psicologica non lascia segni visibili, tuttavia può avere conseguenze devastanti sulla salute mentale ed emotiva della vittima.
Negli ultimi anni, l'informazione e la sensibilizzazione sono diventate strumenti fondamentali per combattere la violenza di genere. Grazie a manifestazioni pubbliche, campagne sui social media, conferenze e convegni, sempre più persone stanno imparando a riconoscere i segni di un abuso e a comprendere che la violenza può assumere molteplici volti.
L'educazione e la diffusione della conoscenza su questi temi sono essenziali per creare una cultura di rispetto e parità, aiutando le vittime a prendere coscienza della propria situazione e a cercare aiuto.
Andare oltre significa…
…superare la retorica dell’emergenza. La violenza contro le donne non è una questione di “emergenza” temporanea, ma di strutture di potere consolidate. La lotta contro la violenza sulle donne deve essere una pratica quotidiana. Tuttavia, sono utili anche giornate e ricorrenze per puntare maggiormente i riflettori sulla questione. Alla base, manca ancora tanta, tanta informazione. Ed educazione.
Il ruolo della prevenzione
Quando si parla di violenza di genere, la denuncia è solo una parte della soluzione (e comunque, anche denunciare è un tema difficile e doloroso per chi ha subito). La prevenzione è la vera chiave per un cambiamento duraturo. Dobbiamo diffondere una cultura del rispetto che parta dalle scuole, dalle famiglie e dagli ambienti di lavoro.
È necessario un cambiamento culturale profondo, che ponga al centro l'uguaglianza e il valore di ogni individuo. Educare al rispetto reciproco, all'uguaglianza di genere e alla consapevolezza del proprio sé sono passaggi fondamentali per costruire una società in cui la violenza non sia tollerata. Promuovere questi valori non solo aiuta a prevenire la violenza, ma crea anche un terreno fertile per relazioni più sane e rispettose.
Empowerment delle donne: cambiare la narrazione
È ora di cambiare la narrazione: smettere di parlare solo di vittime e iniziare a raccontare storie di resistenza e cambiamento. Le donne non sono solo oggetto di violenza, ma sono soggetti attivi di trasformazione. L’empowerment femminile è la chiave per rovesciare le dinamiche di oppressione. Penso, ad esempio, a chi ha avuto il coraggio di denunciare, di ricostruirsi una vita dopo un abuso, o a quelle che hanno avviato iniziative per supportare altre donne in difficoltà. La forza e la resilienza di queste donne sono un esempio per tutti e tutte, e devono diventare parte del discorso pubblico, per ispirare nuove generazioni a non accettare l'ingiustizia e a reclamare il proprio spazio.
Responsabilità collettiva: la violenza è una questione di tutti
"Non siamo tutti così", dissero allora gli uomini. Grazie, ma non basta.
La violenza di genere non è un problema "delle donne", ma una questione sociale che coinvolge tutte e tutti. Anche gli uomini hanno un ruolo importante: non solo come potenziali autori, ma come alleati attivi nel cambiamento. Gli uomini possono fare la differenza partecipando alle campagne di sensibilizzazione, chiamando fuori atteggiamenti sessisti tra amici e colleghi e riflettendo sul proprio comportamento. L'assunzione di responsabilità collettiva è fondamentale per creare un ambiente in cui la violenza non sia tollerata e per educare i giovani, maschi e femmine, a riconoscere e rifiutare qualsiasi forma di abuso.
Risorse e Supporto nella Lotta contro la Violenza sulle Donne
Come Puoi Fare la Differenza?
L'azione concreta è la chiave per il cambiamento. Non serve un invito generico a "fare di più", ma un elenco di passi specifici e accessibili: iniziare con un’autoanalisi, per esempio, chiedendosi quali comportamenti e pensieri possono essere cambiati; supportare i centri antiviolenza locali, partecipando alle loro iniziative o facendo donazioni; educare bambine e bambini al rispetto e all’uguaglianza fin da piccoli; seguire corsi di formazione sul linguaggio inclusivo e su come intervenire in situazioni di violenza; sostenere il lavoro delle associazioni di donne che ogni giorno lottano per i diritti e la dignità di tutte e tutti. Ognunə di noi ha il potere di fare la differenza, anche con piccoli gesti, e ogni azione conta.
Ascolta e supporta, senza giudizio: spesso capita di ascoltare una storia di violenza e non riconoscerla perché parte degli stereotipi in cui viviamo.
“Sì, ma tu com’eri vestita” , “Sì, ma, potevi lasciarlo prima” , “Ma figurati, è sempre stato un bravo ragazzo, non può averti fatto questo”. "E', ma, la colpa sta sempre un pò in mezzo".
Quando una persona è in difficoltà spesso non chiede aiuto, perché ancora non riesce a riconoscere la situazione in cui è coinvolta: l’ultima cosa di cui ha bisogno sono i giudizi non richiesti. Invece, prova ad ascoltare. Fai domande. Offri il tuo aiuto e supporto, indirizzando la persona in questione a rivolgersi ad un/una professionista esperta/o o ad un Centro Antiviolenza.
Impara a riconoscere la violenza: partecipa a corsi di formazione o seminari sul linguaggio inclusivo e sulla violenza di genere, per acquisire strumenti pratici di intervento.
A proposito di informazione...lo sapevi che:
- Il numero di emergenza da chiamare è il 1522 - Numero nazionale antiviolenza e stalking, attivo 24 ore su 24, gratuito e anonimo.
- Il Numero d'emergenza 112 - Per segnalare situazioni di pericolo immediato.
- Esistono numerosi Punti Viola e Centri Antiviolenza nelle città: a Verona esiste il Centro Antiviolenza P.e.t.r.a (clicca qui per saperne di più).
Il centro antiviolenza P.e.t.r.a opera nel territorio del Veneto, offrendo supporto concreto e professionale alle donne che subiscono violenza o sono vittime di maltrattamenti. Presso P.e.t.r.a, le donne possono trovare accoglienza, ascolto, consulenza legale e psicologica, e percorsi di sostegno volti a favorire l'autonomia e la sicurezza.
Quali letture?
Per affrontare la complessa tematica della violenza di genere, esistono numerose letture che esplorano diversi aspetti di questo fenomeno, offrendo prospettive teoriche, testimonianze personali e strumenti pratici. In questa bibliografia, proponiamo una selezione di testi che spaziano dall'analisi socioculturale alle esperienze di empowerment, con l'obiettivo di fornire uno sguardo ampio e approfondito sulla violenza di genere e sulle strategie di prevenzione, sensibilizzazione e supporto.
- AA.VV. , No alla violenza contro le donne, Historica Edizioni, 2024
- AA.VV, Questo non è amore. Venti storie raccontano la violenza domestica sulle donne, La 27esima ora, 2013
- Bruno, OLTRE L'ABUSO: Informazioni, riflessioni e meditazioni per un nuovo equilibrio, 2022
- Bonura, Che genere di violenza: Conoscere e affrontare la violenza contro le donne, 2016
- Chiricosta, Calloni, Muoversi nello spazio senza chiedere permesso. Autodifesa e autocoscienza combattente femminista, 2024
- Grumi, Milani, Psicologia della violenza di genere, 2023
- Pace, Un livido nell’anima, L’invisibile pesantezza della violenza psicologica, 2018
- Pigozzi, Amori tossici. Alle radici delle dipendenze affettive in coppia e in famiglia, 2023
- Scatigno, Puglisi, Tineli, Gaslighting. La più subdola tecnica di manipolazione psicologica, CSA Editrice, 2022
- Schimmenti, Craparo, Violenza sulle donne. Aspetti psicologici, psicopatologici e sociali, Ed. Franco Angeli, 2016
E per le bambine ed i bambini?
Affrontare il tema della parità di genere con i bambini e le bambine è importante per costruire una società più equa fin dalle prime fasi della crescita. Il linguaggio è un mezzo fondamentale per cambiare i paradigmi sociali: le parole che usiamo e le storie che raccontiamo contribuiscono a formare la visione del mondo dei più piccoli e delle più piccole. Per questo è essenziale scegliere con cura i libri e le storie, in modo che trasmettano messaggi di rispetto reciproco, uguaglianza e inclusione. In questa bibliografia, proponiamo alcuni libri ed albi illustrati che, attraverso storie e illustrazioni, affrontano temi come la parità di genere, il rispetto delle differenze e l’importanza di essere se stessi, offrendo ai bambini/e un’occasione per riflettere e crescere con una visione aperta e inclusiva.
- Biemmi, Terranera, Cosa faremo da grandi? Prontuario di mestieri per bambine e bambini, 2018. Lettura consigliata dai 3 anni.
- Druvert, Così come sono, 2021, lettura consigliata dai 5 anni.
- De Gregorio, Di Giorgio, Lettera a una ragazza del futuro, 2021, lettura consigliata dai 9 anni.
- Robinson, Taibi, Tu sei importante, lettura consigliata dai 4 anni
- Serrano, Il tuo corpo è tuo, 2023, lettura consigliata dai 3 anni
- Silei, Carlomagno, Nemmeno con un fiore, 2022, lettura consigliata dagli 11 anni.
Se sei giunta/o fin qui, al termine di questa lettura avrai sicuramente tante riflessioni, dubbi e idee in merito. Ti chiedo di non smettere mai di porti quesiti, di continuare a mettere in discussione ciò che abbiamo sempre fatto, di approfondire, di informarti e di non scoraggiarti di fronte a quello che sembra un lavoro immenso. Fare la differenza ad oggi pare impossibile a volte: ma ti assicuro che, non sei solə. Siamo tantissimə. E ogni grande cambiamento, inizia con un piccolo passo.
Abbi cura della strada che vorrai percorrere.