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Silent Book: un mondo da sfogliare e scoprire

A cura di dott.ssa Elisa Gastaldelli, Educatrice e Formatrice

“I libri sono educatori silenziosi con voce propria e capacità di ascolto” J. Lepman

I silent book sono libri che parlano tutte le lingue: parlano attraverso le immagini, superando così ogni barriera linguistica: educano allo sguardo, regalano ai lettori momenti di meraviglia e di spaesamento, alimentano l’immaginazione e determinano un nuovo rapporto con la parola.

La lettura avviene attraverso le immagini: quelle di qualità saranno quindi chiare e comprensibili; grazie al loro susseguirsi si costruisce la storia: una narrazione che dà voce a chi la sta guardando. Questo flusso creativo dà la possibilità di porre domande, favorendo il linguaggio, l’immaginazione, lo scambio, la complicità e la conversazione, divenendo così un Raccontare Insieme.

Marcella Terrusi scrive: “Narrare con le immagini ciò che non si può dire altrimenti è anche un modo per evocare la forza primogenita del linguaggio, quella dimensione metaforica che ci ricorda che siamo esseri in mutamento…”

Grazie alla sperimentazione di questi libri apriamo il nostro immaginario a nuove esplorazioni, incrementandone conoscenze e trasformazioni.

Spesso davanti ad un silent book ci si trova spiazzati e spaesati, perché in quanto adulti, siamo abituati a parlare e a raccontare. Ma in questo caso c’è da fare un passo indietro e mettersi in ascolto, per cogliere i pensieri e le parole dei bambini. Lasciamo che siano proprio loro i primi a raccontare ciò che vedono, rilanciamo le loro domande per stuzzicare la fantasia e la curiosità di quello che accadrà nella pagina successiva.

Le dinamiche di lettura e ascolto naturalmente cambiano a seconda se si sfoglia un silent book con un bambino o con un gruppo di bambini.

Nel primo caso è più semplice perché in un rapporto a due i turni di silenzio e parola sono più scorrevoli, mentre in gruppo la gestione diventa più complessa: sarà abilità dell’adulto dare la parola a tutti, farsi ascoltatore attivo per rilanciare e supportare la storia, senza divenirne il narratore principale.

“Chi conduce può guidare i lettori attraverso il libro verificandone e stimolandone l’attenzione con domande aperte, mostrandone semplicemente le pagine, in silenzio, oppure raccontando quello che vede, se ritiene utile farlo per coinvolgere i lettori, soprattutto all’inizio dell’esperienza”. Marcella Terrusi

I silent book si prestano ad essere sfogliati e spogliati, invitano a soffermarsi sulle pagine per cogliere ogni minimo particolare e aprono la narrazione a mille sfaccettature a seconda delle persone coinvolte.

Buona lettura e buona sperimentazione!

 

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