Tutti gli articoli
Genitori, Educatori

Il Cestino dei Tesori

A cura di Dott.ssa Marisol Trematore, Formatrice, Pedagogista e Consulente Pedagogica

Il Cestino dei Tesori, ideato da Elinor Goldschmied, psicopedagogista ed educatrice inglese, raccoglie una variegata scelta di oggetti comuni (non giocattoli) in grado di stimolare il naturale desiderio di esplorazione del bambino. Elinor arrivò a sviluppare questo prezioso strumento poiché si rese conto, grazie all’osservazione scientifica della condotta infantile, che il bambino manifesta nella scelta degli oggetti una chiara preferenza per quelli tipici della vita quotidiana.

Da quando il bambino inizia a stare seduto da solo, generalmente attorno ai 5-6 mesi, il suo interesse verso il mondo e per tutto ciò che lo circonda aumenta fortemente. La posizione seduta gli consente infatti di poter “guardare” da una diversa prospettiva e di poter iniziare ad avere delle competenze motorie che gli permettono di allungarsi, muoversi, toccare, afferrare, sentire (e assaggiare).  Se pensato con cura dall’adulto, il Cestino dei Tesori cattura l’interesse del bambino, perché mette alla prova le sue capacità di usare mani-occhi-bocca in un’attività di concentrazione.

E’ molto semplice da creare, sia al nido che a casa e offre diverse occasioni di apprendimento perché:

  • Soddisfa il bisogno di esplorazione offrendo stimoli sensoriali diversificati;
  • Sollecita lo sviluppo dell’area cognitiva;
  • Favorisce l’acquisizione dei concetti: forma/dimensione/consistenza e promuove l’apprendimento delle categorie: Dentro/Fuori – Aperto/chiuso – Sopra/sotto
  • Sviluppa la capacità di: capire da soli/trovare soluzioni e relazioni creative (capacità di Problem Solving);
  • Aumenta l’interazione sociale tra pari: condivisione del materiale e vicinanza degli altri bambini;
  • Stimola la curiosità e la concentrazione.

Come proporlo e dove?

Il Cestino va posizionato di fronte al bambino, magari su di un tappeto morbido e idealmente ogni sessione di gioco dovrebbe durare dai 30 minuti a un’ora. Il bambino dovrebbe essere sazio e riposato e l’ambiente calmo e privo di distrazioni.

Un'esperienza da vivere sia al nido che a casa, offre diverse occasioni di apprendimento perché coinvolge stimoli sensoriali diversificati: 

  • il tatto: forma, consistenza, peso;
  • l’olfatto: varietà di odori;
  • il gusto: ambito più ridotto ma possibile;
  • l’udito: squilli, trilli, tintinnii;
  • la vista: colore, forma, lunghezza, lucentezza;
  • la sensazione del corpo in movimento.

La preparazione

Per la preparazione, consigliamo sempre di scegliere un cestino fatto di materiale naturale e robusto, ad esempio in vimini. Il cesto ideale dovrebbe avere sponde piuttosto alte (altezza di circa 10-12 cm), un diametro di almeno 30-35 cm e possibilmente essere senza manici, in modo che il bambino sia facilitato a frugare al suo interno. 

Un aspetto su cui fare un po di attenzione è la “sicurezza degli oggetti” che si scelgono: accertiamoci che possano essere portati alla bocca tranquillamente (per cui non troppo piccoli e sicuri anche in caso di rottura). Nel cestino dovrebbe esserci un solo oggetto per tipologia (non doppioni), questo per aumentare le possibilità di sperimentazione e per stimolare ulteriormente la creatività del bambino.

Gli oggetti che sceglieremo saranno soprattutto OGGETTI NATURALI, fatti di cotone, lana e legno ecc. Iniziamo con un NUMERO LIMITATO di oggetti, ad esempio 10-15 e gradualmente incrementeremo l’offerta.

Cosa potrebbe contenere un Cestino dei Tesori?

  • Oggetti che si trovano in Natura: pigne, conchiglie, mela, sassi,legnetti;
  • Materiale Naturale: palla di lana (gomitolo), centrini di stoffa, piccoli cestini, calzascarpe, sottobicchiere di paglia, spazzolino per unghie, spazzolino da denti, pennello da barba, spazzola per le scarpe, pennello da imbianchino, pennello da trucco;
  • Legno: scatolette foderate in velluto (tipo dei gioielli, o altre) , uova da rammendo, tamburo con intelaiatura in legno, sonagli, fischietto in bambù, nacchere non dipinte, mollette da bucato, grosse perle colorate da infilare, cubi, cilindri, rocchetto, anello per le tende, portatovagliolo, cucchiaio a spatola (cucchiaio da cucina in legno), portauovo, ciotolina;
  • Metallo: cucchiai, frusta da cucina, chiavi, scatole in metallo, portacenere, trombetta, formine per i dolci, spremiagrumi, imbuto, anelli per le tende in ottone, armonica, spremiaglio, fischietto, scovolino per biberon, specchietto, fermagli per carta, portachiavi legati insieme, mazzo di campanelli, triangolo musicale, portauovo, scatoline di latta sigillate, colino per il te, coperchi, bicchierini, pezzi di catena, campanello della bicicletta, tappo grande, infusore del te, catena di bigiotteria;
  • Pelle, tessuto, gomma, pelo: collarino per animali, borsellino in pelle, piccola borsetta in pelle, uova di marmo, pallina magica, piumino di velluto per la cipria, pallina di pelliccia, pezzi di tubo di gomma, bambolina di stoffa, palla da tennis, mazzo di nastri colorati,  pallina da golf, portagioie in pelle, tappo per la vasca con catena, orsacchiotto di stoffa o peluche, pacchettino di tessuto con lavanda, rosmarino, timo, chiodi di garofano;
  • Carta, cartone: carta oleata, scatolette di cartone, cilindri di cartone.

Cura e manutenzione

Monitoriamo spesso lo STATO del cestino e del suo contenuto (provvedendo a togliere o sostituire gli oggetti usurati): gli elementi al suo interno vanno puliti, lavati e sostituiti nel caso si rovinino. Il contenuto dovrebbe essere continuamente rinnovato con cura e attenzione: all’adulto spetta il compito di renderlo sempre interessante aggiungendo nuove proposte, in modo che il bambino possa variare nell’esplorazione. Una buona idea, per esempio, è quella di mettere da parte alcuni oggetti ed alternarli tra loro, riproponendoli dopo alcuni giorni.

Come si affianca l’adulto al bambino? 

Si accomoda vicino al piccolo ed è “presente” in modo amorevole e rassicurante ma non invadente, SENZA INTERVENIRE (a meno che non sia il bambino a chiederlo espressamente). Si limiterà ad OSSERVARE, rispettando i tempi, i ritmi e la scelta. Sarà il bambino stesso a far capire quando perderà l’interesse o quando vorrà «passare ad altro».

Anche di fronte a tanti oggetti i bambini sanno selezionare e scartare e spesso ritornano, nel corso del gioco, a quello che preferiscono, scegliendo in AUTONOMIA.

“Occorre che il bambino piccolo venga considerato per quello che veramente è: una nuova persona in formazione che ha bisogno – a casa o al nido – non solo di cure fisiche ma anche di rapporti umani e stimoli materiali che attivino, fin dai primi mesi, la sua capacità di sviluppo”

E.Goldschmied

Buona esperienza e buon divertimento a tutti!

 

 

Rimani aggiornato sui nuovi corsi e articoli, sconti speciali e novità. Iscriviti alla Newsletter