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Insegnanti, Educatori, Cura di Sè

Avere cura di chi cura

A cura di Dott.ssa Chiara Cugini, Psicologa, Psicoterapeuta, Coordinatrice servizi educativi

L’importanza di lavorare coi gruppi nei contesti educativi

All’interno dei Servizi Educativi per la prima infanzia il valore dell’equipe di lavoro è di fondamentale importanza. È nel gruppo e dal gruppo che si producono energie e idee generative per la vita del servizio ed è nel clima emotivo che lo costituisce che possono esserci le premesse che definiscono il benessere dell’intero servizio. Ed è per questo che è cruciale avere cura del gruppo in tutti i suoi aspetti: emotivi, relazionali e identitari.

Che cos’è un gruppo?

 “Il gruppo è un organismo vivo, che funziona in modo non semplicemente sommativo rispetto alle diverse individualità dei membri che lo compongono…”

Speltini-Palmonari in “I gruppi Sociali”, Ed Il Mulino

Il gruppo è un sistema: un organismo con una sua autonomia e un suo funzionamento che è più della somma delle singole individualità poiché in esso si generano dinamiche relazionali, nessi, contrasti e movimenti che contribuiscono a definirne l’essenza e l’identità.

Il gruppo nel suo essere unico riverbera e si muove a seconda delle sollecitazioni che provengono dall’esterno o anche dal suo stesso interno, dai singoli o dalle dinamiche che si generano tra essi. Le sollecitazioni che arrivano nei gruppi dall’esterno producono probabilmente oscillazioni che generano movimenti sia individuali che nelle relazioni specifiche dei membri del gruppo. Ed è attraverso questi movimenti che esso si costituisce e vibra come entità in continuo flusso e in una ripetuta ricerca di equilibrio e di significato.

I gruppi di lavoro dei contesti educativi sono continuamente sollecitati dall’esterno rispetto alle situazioni che attraversano la complessa quotidianità dei bambini, delle famiglie e dei contesti sociali in cui essi vivono. Le perturbazioni indotte da questi fattori esterni, se ben accompagnate e sostenute, possono essere una risorsa nel gruppo, a condizione, forse, che in esso il clima sia sufficientemente buono e l’identità potenzialmente stabile da consentire di muoversi e di trovare soluzioni creative a situazioni complesse. Perché la squadra educativa possa esercitare tutte le sue potenzialità è importante conoscere le dinamiche relazionali e i fenomeni strutturali che ne definiscono e scandiscono l’esistenza ed è altrettanto importante sostenerla e accompagnarla nella definizione della propria identità e nella costruzione di un senso di appartenenza, che diventa premessa fondamentale perché ognuno possa esprimere la propria individualità con libertà e sicurezza.  

Il processo di riconoscimento del singolo all’interno del gruppo e la conseguente costruzione di un senso di appartenenza allo stesso, sostiene e accompagna la possibilità di attivare azioni in sinergia con gli individui unici del gruppo. Azioni che, ovviamente, hanno l’obiettivo di migliorare il funzionamento del servizio in cui si opera, che è l’elemento costitutivo principale. È importante infatti non dimenticare che i gruppi di lavoro, proprio in quanto tali, non si costituiscono per aggregazione spontanea ed hanno un obiettivo centrato sull’esterno: il buon funzionamento del Servizio.

Prendersi cura significa…

Prendersi cura dei gruppi rappresenta un elemento fondamentale del lavoro nei servizi educativi, significa avere attenzione per le dinamiche che si generano ma anche mantenere contemporaneamente uno sguardo sui vissuti dei singoli alla ricerca di quell’equilibrio che consente di mantenere un clima di fiducia reciproca, di sostegno, di supporto e di stimolo che le persone possono riuscire a darsi.

Prendersi cura degli altri è un mestiere difficile e complesso che si porta dentro, in certi momenti, delle fatiche di cui è importante avere cura e il team può essere una risorsa straordinaria per condividere i momenti di empasse professionale e cercare strategie di risoluzione o di gestione di quelle che sono le molteplici complessità che attraversano la vita quotidiana dei Servizi.

Favorire il confronto può essere una buona modalità per sostenere il processo di apprendimento del gruppo e dei singoli, per cogliere le risorse e innescare processi di crescita e di valorizzazione, oltre che modalità di tipo collaborativo.

All’interno al clima comune dovrebbe essere possibile esperire fiducia reciproca e spinta generativa, ma essendo il gruppo un organismo complesso è soggetto esso stesso a possibili oscillazioni e a momenti di criticità e di tensione. È attraverso interventi di cura di figure esterne, come formatori, coordinatori e referenti che si può cercare di superare questi momenti, al fine di accompagnare il team a conoscere meglio le proprie dinamiche, in modo da potersi vivere come una risorsa e diventare luogo di appartenenza identitaria professionale e non semplice “coesistenza fra individui”.

“Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza”

La Cura, di Franco Battiato

Appare, quindi, fondamentale dedicare tempo e attenzione alla cura di chi cura, sia individualmente che come gruppo, al fine di favorire la costruzione di un buon clima che diventi premessa e supporto del lavoro quotidiano.

 

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