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Cura di Sè

Abbiamo bisogno di ridere!

A cura di Martina Pinaroli, Pedagogista, Formatrice ed Educatrice

"Quando si ride ci si lascia andare, si è nudi, ci si scopre. Quando uno ride, vedi un po' la sua anima. E poi quando si ride ci si muove, ci si scuote. Ci si scuote come un albero e si lascia per terra le cose che gli altri possono vedere e magari cogliere." Roberto Benigni 

Quando ridiamo, percepiamo di stare bene. Ci "sentiamo" nel vero senso della parola. Le nostre risate, sono di conseguenza indicatori del nostro benessere, di cosa, di come e di chi ci fa stare in una condizione di gioia.  

  

La risata, quella sincera, è per davvero il linguaggio dell'anima: quando lo facciamo spontaneamente, apriamo la porta ad una parte di noi senza filtri e senza limiti. Ed è proprio in questi istanti che ci mostriamo nella nostra semplicità, in modo del tutto naturale e genuino. 

La risata contagiosa? É sicuramente una delle esperienze più belle che possiamo condividere con qualcuno. Mi piace pensare che il suono particolare di questa felicità, sia in grado di aprire canali e connessioni con le persone vicine, e che tutta l'energia positiva si diffonda dentro e fuori, come un'onda in grado di travolgere tutto. 

 

Perché abbiamo bisogno di ridere?

Divertirsi, concedersi dei momenti leggeri facendo quello che più ci piace, è importantissimo per il nostro equilibrio emotivo. Così significativo, che condiziona veramente tutte le altre aree psicofisiche della nostra vita. 

Ridere fa bene al nostro corpo: ci rilassa, influisce in modo concreto sull'abbassamento dello stress ed altre funzioni di regolazione corporea. 

In che modo? Per esempio, il nostro organismo aumenta i livelli di dopamina (un importante neurotrasmettitore) attraverso comportamenti che ci provocano piacere: l'attività fisica e quella sessuale, ascoltare la musica, condividere momenti allegri con gli amici. In altre parole, quando viviamo un'esperienza che il fisico ritiene piacevole, l'encefalo rilascia questa importante molecola organica. Alti livelli di dopamina sono associati infatti ad un’elevata capacità di apprendimento, favorita anche dalla stimolazione della memoria, regolazione del sonno, capacità di attenzione ed equilibrio umorale.

 

Da dove deriva la stanchezza?

Solitamente quando ci sentiamo affaticati le prime cose che automaticamente chiediamo a noi stessi sono se abbiamo riposato a sufficienza, che tipo di alimentazione stiamo seguendo ultimamente, se stiamo lavorando troppo.

Esclusi problemi tangibili di salute o avvenimenti spiacevoli che stiamo affrontando in questo preciso momento, facciamoci anche altri tipi di domande. Non ci viene mai chiesto, e non chiediamo nemmeno a noi stessi: quanto ho riso questa settimana?

Spesso avvertiamo questo senso di pesantezza velato, che ci accompagna durante la nostra giornata e che potremmo pensare come una sorta di affaticamento mentale. Stanchezza da cosa? Dalla vita frenetica magari, da questi ritmi troppo veloci che molte volte costringono a non potersi fermare per fare quello che realmente ci piace. Anche perchè, quei pochi momenti liberi che abbiamo in un periodo eccessivamente occupato, verranno utilizzati per il mero riposo. Che è un toccasana per il fisico, ma non dimentichiamoci della sfera "emotiva".

In alcuni casi è più "riposante" prendere un caffè con un'amica rispetto che un'ora di sonno, perchè questo permette anche alla mente di rilassarsi e ricaricarsi di energia positiva. Quindi è importante trovare un equilibrio tra ciò che ci fa stare bene a 360 gradi, cercando di non tralasciare tutti gli aspetti che ci contraddistinguono. 

 

Bambini e bambine: maestri/e di vita 

Ce lo insegnano loro, dall'alto della loro spontaneità e saggezza. Tendenzialmente, in un ambiente salutare e condizioni ordinarie, bambine e bambini sono dei veri esperti nella ricerca del divertimento. La loro curiosità li spinge in modo del tutto personale a sperimentare ed esplorare il mondo circostante in una modalità meramente ludica. "Il gioco è il lavoro del bambino" diceva Maria Montessori ed è proprio vero. Per tutta l'infanzia, piccole e piccoli sono impegnati alla scoperta degli apprendimenti di vita e sempre alla ricerca di sensazioni che suscitano in loro emozioni positive e benessere corporeo. 

Per questo, negli ultimi anni grazie alle nuove pedagogie moderne, le filosofie educative di riferimento cercano il più possibile di implementare ed assecondare i bisogni di bambine e bambini e non più di crescere le nuove generazioni sulla base dei vecchi modelli di scolarizzazione. Infatti, i precedenti paradigmi educativi miravano a plasmare in modo uniforme l'individuo, sacrificando così la sua personalità e modalità di approcciare col mondo. Di conseguenza, anche una parte della ricerca del proprio benessere veniva in qualche modo accantonata e dimenticata.  

Noi adulti, invece, ad oggi abbiamo molto da imparare dalle bambine e dai bambini: quando giochiamo con loro e restiamo ad osservarli, possiamo subito notare la loro costante ricerca di benessere. Dall'alto dei loro tre anni e con le bolle di sapone in mano, possono svelarci il segreto di una risata. 

  

Vivere o essere vivi

Io non credo che le persone cerchino dei significati nella vita più di quanto cerchino l'esperienza di essere vive.

Joseph Campbell

Nella concezione moderna occidentale, persone che ridono molto sono viste come "individui superficiali". Questa idea è data dal fatto che la nostra società, pur perseguendo un ideale di vita nel "benessere", non da il giusto valore a quella che dovrebbe essere la ricerca degli spazi che fanno bene alle persone (e nemmeno ne permette la realizzazione soggettiva, visti anche i ritmi quotidiani). Sembra quasi che "divertirsi, staccare la spina, prendersi un giorno di vacanza" debba essere necessariamente uno strappo alla regola e se ciò invece accade con una certa frequenza, allora quella persona non sta portando a compimento i suoi obiettivi ne tantomeno il suo lavoro. In altre parole, il tempo che prendiamo per fare ciò che ci fa stare bene, viene inconsciamente visto come "tempo perso". 

Abbandonata questa falsa credenza, dobbiamo però distruggerne un'altra, altrettando pericolosa. Dove ricerchiamo la nostra armonia? Non confondiamo ciò che ci dona il sorriso vero con la "felicità apparente" dei social media ed in generale della "vita degli altri". Parliamo del benessere genuino, quello che dovremmo ricercare tutti per stare bene senza cadere ogni volta nella ricerca forzata dell'"effetto wow!". Questa strategia lasciamo che venga utilizzata nel mondo del marketing, ma teniamola fuori dalla nostra vita. Non abbiamo bisogno di qualcosa che ci stupisca continuamente o di avere aspettative sempre al di sopra delle precedenti per sentirci contenti. Sono sempre le piccole cose a farci stare realmente bene ed a perdurare nel tempo.  

Un buon allenamento che potremmo fare, è quello di riflettere e di fare caso alle cose che ci fanno sorridere e ridere per davvero. Se impariamo a riconoscere quei contesti che ci arricchiscono, ci rilassano e ci permettono di essere noi stessi, sapremo dove e quando cercarli (e non solo nel momento del bisogno, ma quotidianamente!). 

"Siamo qui, ora, in questa vita ed in questo momento. Vi auguro di ricercare sempre questi "ora", che siano ricchi di cose che vi fanno stare bene e ridere forte."

Dicono che è vero che quando si muore
Poi non ci si vede più
Dicono che è vero che ogni grande amore
Naufraga la sera davanti alla tv
Dicono che è vero che ad ogni speranza
Corrisponde stessa quantità di delusione
Dicono che è vero sì ma anche fosse vero
Non sarebbe giustificazione
Per non farlo più, per non farlo più
Ora

Dicono che è vero che quando si nasce
Sta già tutto scritto dentro ad uno schema
Dicono che è vero che c'è solo un modo
Per risolvere un problema
Dicono che è vero che ad ogni entusiasmo
Corrisponde stessa quantità di frustrazione
Dicono che è vero sì ma anche fosse vero
Non sarebbe giustificazione
Per non farlo più, per non farlo più
Ora

Non c'è montagna più alta
Di quella che non scalerò
Non c'è scommessa più persa
Di quella che non giocherò
Ora

Dicono che è vero che ogni sognatore
Diventerà cinico invecchiando
Dicono che è vero che noi siamo fermi
È il panorama che si sta muovendo
Dicono che è vero che per ogni slancio
Tornerà una mortificazione
Dicono che è vero sì ma anche fosse vero
Non sarebbe giustificazione
Per non farlo più, per non farlo più
Ora

Non c'è montagna più alta
Di quella che non scalerò
Non c'è scommessa più persa
Di quella che non giocherò

 

Ora-Jovanotti 

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