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Sperimentare… con le Loose Parts!

Articolo a cura di Serena Alesiani e Magali Rielli, Educatrici

Succede spesso – a casa o al Nido – di rimanere sorpresi quando notiamo che il bambino si dimostra più interessato al mestolo della cucina o alla ciabatta dell’educatrice, piuttosto che ai comuni giochi presenti nella stanza.

Vi siete mai chiesti perché?

I classici giocattoli che ben conosciamo vengono pensati e progettati con una funzione ben precisa, necessaria al raggiungimento di un determinato obiettivo. Ci sono giochi che servono al bambino per imparare i colori, altri ad incastrare, altri ancora ad ascoltare i versi degli animali.

Ciò che più comunemente abbiamo intorno a noi, che sia a casa, sul lavoro o al parco, seppur utilizzato per altri scopi, si presta molto bene all’uso con i bambini. Questo genere di oggetti viene chiamato “materiale destrutturato” in quanto articolato secondo un orientamento nettamente differente a quello tradizionale del giocattolo.

Le LOOSE PARTS

Letteralmente “parti libere”, sono materiali aperti, incoerenti, sfusi e che danno la possibilità di esplorare, esprimersi, creare.

Il giocattolo di per sé offre un’esperienza limitata, che richiede di svolgere un unico compito già indirettamente rivelato dall’oggetto stesso. Al contrario, i materiali destrutturati, abbattono questi limiti perché hanno infinite possibilità di utilizzo. La loro indeterminatezza, spinge il bambino ad agire, ricercare e a orientarsi verso una scelta, a pensare in modo differente. Egli è libero di sviluppare il suo pensiero creativo.

“Il pensiero creativo-divergente è una speciale capacità di agire davanti ai problemi: un bambino creativo ha una mentalità più elastica, più libera meno bloccata.” B. Munari

La creatività è quindi una caratteristica intrinseca delle Loose Parts, che incuriosiscono, destano meraviglia e intrigano, incoraggiano il bambino a utilizzare diverse risorse e a vivere una gamma più ampia di esperienze.

“I materiali rappresentano in generale grandi serbatoi di sollecitazioni: essi possono diventare organizzatori d’intelligenze, mezzi di sviluppo.” M.Montessori

I materiali, sono strumenti d’indagine, di scoperta, di apprendimento. Ogni bambino in quanto unico, attraverso l’uso del proprio corpo e dei sensi, li adopera per costruire esperienze, che ne esprimono le sue caratteristiche interiori.

Dove cercare questo materiale? A casa, al lavoro e in natura!

La nostra esperienza

Incuriosite da questa teoria, abbiamo deciso di sperimentarla nel nostro asilo nido. Abbiamo raccolto il materiale necessario coinvolgendo le famiglie, e lo abbiamo proposto ai bambini lasciandoli liberi di esplorarlo e conoscerlo.

A seguito di un’attenta osservazione, abbiamo notato che i bambini e le bambine ne facevano un uso inventivo che facilitava l’acquisizione di date competenze da un punto di vista filo motorio, ovvero, allenavano l’uso della mano, del polso e della spalla. Dapprima eseguivano azioni più grossolane, per poi accrescere la finezza e la complessità nell’esecuzione.

D’altra parte però l’esperienza non si limitava solo a questo: molti bambini esprimevano se stessi e la loro creatività attraverso una modalità personale di mettere in relazione i materiali. Costruivano personaggi delle loro storie preferite, vere e proprie sculture fantastiche: attraverso questa ricerca libera e minuziosa, i bambini ci meravigliavano ogni volta, dimostrandoci quanto queste Loose Parts fossero utili per stimolare la loro immaginazione ed il pensiero creativo, coinvolgendo anche l’adulto.

Con un pezzo di stoffa e un mattoncino di legno creavano una bambolina: non avendone una a disposizione (problema), costruivano la loro, personalizzata (soluzione). Con uno scolapasta e una cannuccia, provavano a infilarla nei buchi, e quando non entrava cercavano come riuscirci, schiacciandola o cambiando direttamente l’oggetto con uno più adeguato.

Osservavamo i bambini analizzare la situazione, ipotizzare un utilizzo di quel dato materiale, sperimentarlo attraverso uno o più tentativi, e alla fine verificare se ciò che avveniva corrispondeva all’ipotesi iniziale.

Le nostre parole chiave: osservazione e ricerca

Questa esperienza è stata coinvolgente a un punto tale che abbiamo scelto quest’anno di destinare la programmazione delle attività proprio alle Loose Parts, studiando l’utilizzo di queste a favore dello sviluppo della neuro motricità fine. Parti sciolte di materiali comuni al servizio del bambino, per insegnargli l’autonomia attraverso i gesti compiuti con le loro mani.

I  materiali preparati e disposti nello spazio non erano casuali ma pensati, decisi seguendo specifici obiettivi da far raggiungere al bambino. Diversi oggetti quindi, ma che si potessero mettere tra loro in relazione. Per fare un esempio pratico: rocchetti e bacchette, mollette e pezzi di carta, abbassalingua e tappi di sughero, bottigliette di vetro ed elastici!

E ancora… disponendo delle scatolette e della carta stagnola su un tavolo e avvolgendo le scatolette nella carta si possono invitare i bambini a scartare i pacchetti! Notavamo come, per farlo naturalmente, facevano uso del pollice e dell’indice, sviluppando così la presa a pinza che gli tornava utile per sbucciare il mandarino, il movimento da riprodurre era sostanzialmente il medesimo.

Questa sperimentazione è tutt’ora in atto, abbiamo ottenuto notevoli risultati, i bambini coinvolti e divertiti, i genitori sereni e soddisfatti, noi entusiaste e con tanta voglia di metterci di continuo in gioco, gli studi proseguiranno verso altri approcci sempre alla ricerca di nuove esperienze da far vivere ai piccoli.

Auguriamo quindi a tutti voi una Buona Ricerca!

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